Camici bianchi in rivolta
Cgil, Cisl e Uil sul piede di guerra: “Federfarma deve riconoscere la professionalità e il lavoro svolto”
di Maria Silvia Cabri
Si sta organizzando anche nel modenese la protesta dei farmacisti per spingere Federfarma a superare lo stallo nella trattativa per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro, scaduto lo scorso 31 dicembre. Nella trattativa con Cgil, Cisl e Uil, la Federazione nazionale dei titolari di farmacia ha proposto un aumento salariale per i dipendenti di 120 euro lordi su tre anni, ossia 69 centesimi in più all’ora. Una cifra respinta dalle associazioni sindacali che sono sul piede di guerra e che a Modena e provincia, così come già avvenuto in tante altre città del paese, si preparano a presidi sotto la sede di Federfarma. “Le farmacie – afferma Alessandro Saltini, Filcams Cgil Modena, anche a nome delle altre sigle sindacali coinvolti, Cisl e Uil – sono il primo presidio che il cittadino incontra quando ha bisogno di un consulto, di un consiglio.
Ai farmacisti viene richiesta una sempre maggiore preparazione ad ampio raggio e orari di lavoro che prevedono anche i turni festivi e notturni. A tutto questo però non corrisponde un adeguato riconoscimento economico dal datore di lavoro, né una idonea organizzazione delle mansioni”.