Antonio Fantin, un tuffo nella vita
Il campione paralimpico Antonio Fantin sarà a Carpi il 21 ottobre
di Pietro Paulo Spigato
Si intitola “Punto a capo Dalla malattia all’oro Paralimpico” il libro autobiografico di Antonio Fantin, campione paralimpico del nuoto italiano, a cui la diagnosi a solo tre anni e mezzo di una malformazione artero-venosa ha cambiato completamente la vita. Dapprima s’è avvicinato al nuoto come forma di riabilitazione post-operatoria, scoprendo in seguito una passione bruciante. Oggi Fantin ha 24 anni, ma ha in bacheca un numero incredibile di successi: oro paralimpico a Parigi 2024 e Tokyo 2020, 13 volte campione mondiale e 9 volte europeo. Nel libro “Punto a capo”, Fantin racconta la sua vita ed il suo percorso, regalando spunti di riflessione non solo sullo sport. Il pluricampione paralimpico sarà a Carpi, martedì 21 ottobre dalle 21.15, presso l’Auditorium San Rocco per un incontro- testimonianza. Siamo andati a conoscere Antonio e nel dialogo che segue ecco qualche anticipazione dei temi del libro e dell’evento.
Antonio, hai un palmarès davvero impressionante, nonostante tu abbia solo 24 anni. Tra tutti questi successi, qual è stata la vittoria più sentita?
Sicuramente la prima vittoria non si scorda mai: Città del Messico, prima esperienza internazionale, primo mondiale, con una gara in rimonta dove ero molto indietro fino agli ultimi 50 metri. Per me è stato un monito anche per tutto quello che riguarda ciò che è extra acqua: non è detta l’ultima parola finché non è finita. Sicuramente è stato molto speciale anche il primo oro alle Paralimpiadi di Tokyo: poter vincere subito al primo tentativo è stato bellissimo.