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Attualità, Cultura e Spettacoli
Pubblicato il Ottobre 18, 2025

Padre Ibrahim Faltas: la pace come unica via per la Terra Santa

Protagonisti della serata, promossa dalla Biblioteca Loria come apertura del Festival della Migrazione, sono stati padre Ibrahim Faltas, direttore delle 18 scuole della Custodia di Terra Santa, e il vignettista Vauro Senesi

All’Auditorium Loria di Carpi, venerdì 17 ottobre, si è svolto un intenso incontro dedicato alla drammatica situazione in Terra Santa. Protagonisti della serata, promossa dalla Biblioteca Loria come apertura del Festival della Migrazione, sono stati padre Ibrahim Faltas, direttore delle 18 scuole della Custodia di Terra Santa, e il vignettista Vauro Senesi, autore del libro “Io sono colpevole. Gaza: il silenzio ci rende complici”.

Al centro del dialogo, l’occupazione militare israeliana nella Striscia di Gaza seguita all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 e la tragica sorte dei civili palestinesi. Padre Ibrahim, testimone diretto della realtà educativa e sociale nei territori della Custodia, ha raccontato con parole accorate la sofferenza dei bambini di Gaza, molti dei quali accolti in Italia per ricevere cure mediche.

Il religioso francescano ha sottolineato l’importanza delle scuole della Custodia, fondate fin dal 1598 e frequentate in larga parte da studenti musulmani, ma anche cristiani ed ebrei: «Nelle nostre scuole si prega insieme con le parole di San Francesco: “Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace”. È l’unico luogo dove cristiani, musulmani ed ebrei continuano a incontrarsi e a lavorare insieme».

Padre Faltas ha ricordato come la guerra abbia inciso profondamente sulla vita dei ragazzi: «Molti dei nostri studenti non riuscivano più a sorridere, rifiutavano perfino di mangiare sapendo che a Gaza altri morivano di fame. Quando è arrivato il cessate il fuoco, è tornato anche il sorriso».

Riguardo alla prospettiva politica, il francescano ha ribadito con forza che «l’unica soluzione possibile resta quella dei due Stati, come sostenuto anche dalla Santa Sede. Il popolo palestinese ha diritto a un proprio Stato, come riconosciuto dal Vaticano già dieci anni fa».

Padre Ibrahim ha poi denunciato la crisi economica che da due anni paralizza Betlemme e i luoghi santi: «Il turismo e i pellegrinaggi sono fermi, gli alberghi e i ristoranti chiusi, le famiglie senza lavoro. I cristiani locali stanno lasciando la Terra Santa: da Betlemme se ne sono andate 185 famiglie».

Nonostante le difficoltà, il francescano continua a promuovere iniziative di dialogo e di pace, come i progetti che riuniscono studenti cristiani, musulmani ed ebrei in esperienze comuni all’estero: «La pace non si impone, si semina. E cresce solo con azioni concrete di fraternità».

L’incontro si è concluso con un appello alla comunità internazionale perché passi dalle parole ai fatti, favorendo gesti reali di riconciliazione e speranza.

 

 

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