Fondazione Fossoli. La mostra dedicata alla rete di Odoardo Focherini tra il 1943 e il 1945
Un percorso che tocca i luoghi significativi a Modena, Carpi e Mirandola. Castellucci: “Odoardo una luce per questi nostri tempi bui”
“Più si studia la figura di Odoardo Focherini anche nelle sue diverse dimensioni, come uomo, come sposo, padre, laico, cristiano, giornalista e anche di grande sensibilità, non solo religiosa, ma sociale, politica tanto più si scoprono dei luoghi dove lui ha creato relazioni, luoghi in cui si è speso, luoghi in cui ancora si respira la sua opera, un tessuto di relazioni che rimangono significative ancora oggi”.
Queste le parole con cui mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena e vescovo di Carpi, ha commentato la mostra diffusa realizzata dalla Fondazione Fossoli e dedicata a Odoardo Focherini e alla rete di collaborazioni presente sul territorio modenese. Alla presentazione della mostra “Nella rete della persecuzione 1943-1945. Luoghi, storie, persone intorno a Odoardo Focherini”, avvenuta nella mattinata di domenica 19 ottobre presso la sede della Fondazione Fossoli oltre a mons. Castellucci sono intervenuti Letizia Budri, sindaco di Mirandola, Francesca Maletti, vicesindaco di Modena, Mauro D’Orazi, presidente del consiglio dell’Unione Terre d’Argine, e i familiari, la figlia Paola Focherini e il nipote Odoardo Semellini. E’ stata Manuela Ghizzoni ad introdurre i lavori, illustrando finalità e strumenti comunicativi adottati per rendere visibili i contenuti all’esterno dei luoghi individuati nelle città di Modena, Carpi e Mirandola.
Al termine degli interventi istituzionali la curatrice Giulia Dodi ha accompganto i presenti nell’illustrazione della prima parte della mostra collocata all’interno dell’ex sinagoga. “Odoardo Focherini – ha affermato Castellucci – è una figura poliedrica, proprio nel senso di uomo integrale pur con diverse chiavi di lettura. Fare memoria di Focherini non è solo un’occasione per ricordare ciò che è avvenuto 80 o 90 anni fa a seconda dell’attività o della ricorrenza che si considera, ma è sempre un ravvivare l’impegno oggi. Ho potuto constatare nelle varie occasioni in cui si è parlato di Odoardo proprio l’interesse per capire come oggi Odoardo avrebbe operato, che cosa avrebbe fatto. Quindi vuol dire che è una figura viva e creare questi punti di riferimento significa motivare il nostro impegno ecclesiale e sociale per l’oggi. Ecco, questo percorso itinerante ci parla di un’umanità diffusa in un momento che non era certamente di umanità, come accade anche oggi, l’umanità sembra seppellita sotto i piedi. Invece poter vedere che ci sono dei punti di luce così grandi pur nella loro ordinarietà, probabilmente chi ha affiancato Odoardo non si è accorto di chissà quale straordinarietà, di un uomo che compiva il suo dovere, lo faceva in nome del Vangelo, in nome della propria coscienza. Questi sono i punti di luce di cui abbiamo bisogno. Dunque il mio ringraziamento alla Fondazione Fossoli e a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questa mostra per il contributo alla memoria del Beato Focherini”.
Info: www.fondazionefossoli.it – La mostra sarà visitabile fino al 1° febbraio 2026.




