Carpi per la giustizia climatica e sociale: “Per una Aimag pubblica, contro le logiche di mercato”
"Ricordiamo ai sindaci dei Comuni soci della multiutility che le Corti dei Conti hanno sottolineato l’obbligatorietà della ricostituzione del Patto di Sindacato"
Comitato Carpi per la giustizia climatica e sociale
A due mesi dalla sonora bocciatura delle Corti dei Conti di Emilia Romagna e Lombardia del progetto di acquisizione del controllo esclusivo di Aimag SpA da da parte di Hera SpA, i Sindaci dei Comuni soci che hanno portato avanti questo sciagurato progetto tornano (finalmente) a parlare pubblicamente di AIMAG e del suo futuro. Le dichiarazioni di questi ultimi giorni di Letizia Budri Sindaca di Mirandola e Riccardo Righi Sindaco di Carpi (interviste apparse sui media il 28 novembre 2025) sconcertano, ma non sorprendono, per la totale mancanza di autocritica rispetto all’assurdo piano di privatizzazione di fatto di Aimag sostenuto senza cedimenti, senza un vero confronto con le cittadinanze coinvolte che si è poi scontrato con la censura della magistratura contabile che aveva certificato come tale progetto avrebbe favorito “il contrapposto fine di lucro del Socio privato, in un contesto di illegittimità e di deviazione rispetto a quanto espressamente disposto dal TUSP” (pag. 35 Deliberazione CdC 103/2025/PASP).
L’altro aspetto che lascia basiti è la resa alle logiche di mercato applicate anche a beni comuni come acqua, energia e rifiuti, più volte evocate come giustificazione di quanto fatto. Budri e in particolare Righi ci ricordano come “AIMAG non ha le spalle sufficientemente robuste” per sostenere e vincere la futura gara del servizio idrico integrato che dovrebbe essere approntata dopo il 2027 quando scadranno le concessioni del servizio. Quante volte ci siamo sentiti dire in questi 18 mesi che era necessaria la “partnership” con HERA per vincere le gare? Che poi HERA ha perso allegramente la gara per la gestione dell’illuminazione pubblica del Comune di Modena…
Mai una volta che Sindache e Sindaci abbiano preso in considerazione la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, realisticamente fattibile alla scadenza delle concessioni. Mai una volta che si sia messo in discussione questo sistema che spinge alla privatizzazione di beni comuni e diritti, dotato di molti strumenti coercitivi ma che presenta ancora qualche possibilità di gestione pubblica del patrimonio collettivo e quindi di reale tutela dei diritti fondamentali delle persone. Eppure, è proprio la ripubblicizzazione, ovvero la gestione In House che mette al riparo per sempre dalle famigerate e ingiuste gare.
Certo per farlo occorre avere una visone alternativa di società, e il coraggio di contrastare le logiche del mercato e del profitto. Tuttavia questo dovrebbe essere il compito di coloro che ricoprono ruoli istituzionali.
P.S. In attesa di avere altre preziose informazioni sul futuro di AIMAG SpAe quindi anche sul nostro futuro, ricordiamo ai Sindaci e alle Sindache dei Comuni soci della multiutility che le Corti dei Conti, entrambi, hanno sottolineato l’obbligatorietà della ricostituzione del Patto di Sindacato (assente dal 2023) per garantire il reale controllo pubblico di cui deve dotarsi, a norma di legge, una società partecipata come Aimag.




