Preti e suore nella Resistenza
Su iniziativa del Centro Ferrari tra i relatori il professor Giorgio Vecchio
di Pietro Paulo Spigato
“Forme della Resistenza. Suore, sacerdoti, giornalisti, partigiane e partigiani 1943-1945”, è questo il titolo del convegno che si è svolto il 1° dicembre, presso le sale di Palazzo Europa, su iniziativa del Centro culturale F.L. Ferrari di Modena. Un’iniziativa che rientra nel corposo programma di eventi per l’80° anniversario della Liberazione (1945-2025). La giornata di studio è stata particolarmente ricca di contributi da parte di studiosi che hanno messo in luce figure non sempre adeguatamente ricordate dalla narrativa resistenziale come suore, sacerdoti, giornalisti e persone comuni che, accanto ai partigiani, furono impegnati ad aiutare ebrei e soldati alleati in fuga, difendere civili, sostenere la lotta di liberazione. Tra i protagonisti della giornata di studi il professor Giorgio Vecchio, storico e docente ordinario dell’Università di Parma, con la relazione di apertura su “Le forme della Resistenza europea”. Tra le numerose pubblicazioni del prof. Vecchio ricordiamo anche la prima biografia sistematica di Odoardo Focherini. A margine del convegno gli abbiamo rivolto alcune domande.
Il convegno modenese è stata un’opportunità per riparlare della Resistenza. Quanto è ancora attuale? Perché è così importante il ricordo e lo studio di quel periodo?
Paradossalmente sono proprio i ripetuti attacchi alla memoria della Resistenza (penso tra l’altro al vilipendio della memoria dei caduti imbrattando o distruggendo lapidi e cippi) a ricordarcene l’importanza. Così come ce la ricordano le decine e decine di migliaia di persone che si ritrovano alle manifestazioni del 25 aprile e non solo. O, per esempio, anche alle tante iniziative che si tengono alla casa dei fratelli Cervi a Gattatico. L’importanza è data ovviamente dal fatto che, piaccia o non piaccia, l’antifascismo e la Resistenza sono alla base del nostro pur imperfetto sistema libero e democratico. E stanno al fondamento della Costituzione repubblicana. Non mi pare poco…




