Ricordando Stefano Zanoli ad un anno dalla morte
Sabato 3 gennaio, alle 18, presso la parrocchia di Quartirolo, ad un anno dalla morte di Stefano Zanoli, si terrà l’incontro “Scienza e Fede: un incontro possibile?” condotto da don Matteo Galaverni, sacerdote e astrofisico della Specola Vaticana. Domenica 4 gennaio, intitolazione del salone nuovo alla memoria di Zanoli
Sabato 3 gennaio, alle 18, nel salone nuovo della parrocchia di Quartirolo a Carpi, si terrà l’incontro “Scienza e Fede: un incontro possibile?”, un “viaggio nell’universo” accompagnati da don Matteo Galaverni, sacerdote e astrofisico della Specola Vaticana. L’evento è organizzato nel primo anniversario della morte di Stefano Zanoli.
Domenica 4 gennaio, sempre in parrocchia a Quartirolo, dopo la Messa delle 11.15 in suffragio di tutti i defunti del gruppo Agesci Carpi 4, cerimonia di intitolazione del salone nuovo al primo piano della canonica alla memoria di Stefano Zanoli.
di Mario Lugli
“Spesso sembra che la scienza – le scienze naturali da un lato e la ricerca storica (in particolare l’esegesi della Sacra Scrittura) dall’altro – siano in grado di offrire risultati inconfutabili in contrasto con la fede cattolica. Ho vissuto le trasformazioni delle scienze naturali sin da tempi lontani e ho potuto constatare come, al contrario, siano svanite apparenti certezze contro la fede, dimostrandosi non essere scienza, ma interpretazioni filosofiche solo apparentemente spettanti alla scienza; così come, d’altronde, è nel dialogo con le scienze naturali che anche la fede ha imparato a comprendere meglio il limite della portata delle sue affermazioni, e dunque la sua specificità”. Queste parole sono contenute nel testamento spirituale di papa Benedetto XVI, papa Ratzinger, rese pubbliche subito dopo la sua morte avvenuta il 31 dicembre 2022. Sono parole che testimoniano come in lui la ricerca intellettuale sia stata ininterrotta e di come si sia confrontata con le sfide scientifiche e culturali che il suo e il nostro tempo gli aveva posto innanzi. Se da un lato, le formidabili innovazioni del Novecento nel campo della scienza, non hanno scalfito la sua adesione alla fede cristiana, dall’altro, a dimostrazione di un’apertura mentale che gli è sempre stata riconosciuta, l’hanno interrogata e arricchita.
Le scienze naturali nel Novecento hanno realizzato straordinarie scoperte: la relatività einsteniana, la meccanica quantistica, una cosmologia che nel corso del secolo è andata via via rivedendo i propri assunti allargando i confini dell’universo, i poderosi progressi nelle scienze della vita, per citarne alcune. Così come per l’intellettuale Ratzinger, anche per noi è impossibile concepire una scelta di fede che ignori o eluda la rappresentazione del mondo che la scienza è oggi grado di offrirci.
A un anno dalla scomparsa dell’amico Stefano Zanoli, si è pensato che il modo giusto per ricordarlo fosse quello di approfondire un tema che, per chi lo ha conosciuto, era fra i più frequenti nella sua riflessione personale e nel dibattito con gli amici. Stefano era laureto in Astronomia. La sua brillante intelligenza lo aveva portato non solo a coltivare interessi scientifici ma anche a un impegno pubblico, fra parrocchia e istituzioni cittadine, il cui ricordo è vivo e presente in tutti quelli che hanno avuto la fortuna di incontrarlo.
La Specola Vaticana è l’osservatorio astronomico e il centro di ricerca scientifica attivo da vari secoli in Vaticano. E’ con istituzioni come queste che la Chiesa cattolica mostra la capacità di avere una relazione aperta e feconda con le realtà del mondo contemporaneo, per nulla intimorita, come purtroppo non sempre è accaduto nel passato, da un confronto grazie al quale “la fede ha imparato a comprendere meglio il limite della portata delle sue affermazioni, e dunque la sua specificità” per tornare alle parole di papa Benedetto XVI.
Chi ci aiuterà e stimolerà in questa circostanza è don Matteo Galaverni, insieme sacerdote e scienziato, che per competenza e scelta di vita ci può utilmente guidare a capire quale sia lo stato delle relazioni fra Scienza e Teologia nel presente momento, offrendoci così l’occasione per un importante condivisione non solo delle nostre curiosità intellettuali e di fede ma anche del desiderio di tanti di fare memoria di un amico che manca a molti.




