“Nella
Carpi, Cultura e Spettacoli
Pubblicato il Marzo 5, 2025

“Nella cornice”: mostra sulle storie dipinte nelle collezioni dei Musei

Da sabato 29 marzo, l’esposizione di circa sessanta quadri provenienti dai depositi museali

Mostra “Nella cornice”

Raccontano le storie, i personaggi e i luoghi della città le quasi sessanta opere che compongono la mostra “Nella cornice. Storie dipinte nelle collezioni dei Musei di Carpi”, la nuova esposizione allestita a Palazzo dei Pio che inaugura sabato 29 marzo e prosegue fino al 6 gennaio 2026.

Le opere pittoriche esposte provengono dai depositi museali, il focus della mostra, infatti, è la valorizzazione e la conoscenza del patrimonio storico-artistico dei Musei in una forma che si concentra sulla narrazione insita in ognuna delle scene rappresentate nei dipinti. Una narrazione basata su dettagli di ogni opera, che possono riguardare la moda o la musica, la medicina, il colore e così via.

La mostra è divisa in tre sezioni: “Storie” presenta sei dipinti, rappresentativi dell’eterogeneità dei soggetti della collezione del Museo, legati tra loro dal potenziale narrativo svelato dai dettagli riprodotti e per ciascuno dei quali è previsto, insieme alla narrazione, un contributo in forma interattiva come, per esempio, l’esperienza tattile del tessuto per “L’Annunciazione” di Scarsellino o la musica da ascoltare per il “Concerto in casa Lazzari” di Girolamo Martinelli.

La seconda sezione, intitolata “Personaggi” è dedicata a ritratti di figure maschili e femminili più o meno illustri (è presente, per esempio, anche un enigmatico “Filosofo” non meglio identificato) databili tra Sei e Ottocento. Ogni personaggio ha una sua connotazione che consente di approfondire un aspetto: per la “Dama della famiglia Pio” (scelta come immagine-guida della mostra) è il ricco abito che indossa, riprodotto per la mostra dalle studentesse e dagli studenti dell’Istituto Vallauri di Carpi; per “Bernardino Ramazzini”, oltre al lungo abito nero da professore universitario, è il suo ruolo nella storia della medicina; per “Elena Ascari”, giovane carpigiana di buona famiglia, sono le forme “boteriane” che inducono una riflessione sull’idea di bellezza nel corso del tempo.

La terza sezione, “Luoghi”, raccoglie numerose opere, per lo più realizzate da artisti di area carpigiana tra Otto e Novecento, dedicate, appunto, ai luoghi, primo tra tutti piazza dei Martiri, e a elementi urbani come strade, edifici, mura. L’esposizione è pensata in dialogo ideale con la città reale, che si scorge dalle finestre aperte sulla piazza rinascimentale, ripreso anche dalla proiezione di immagini di film girati a Carpi e da un’ulteriore proposta: un viaggio attraverso le diverse epoche storiche grazie a un’esperienza interattiva con visori.

Alle tre sezioni esposte nelle logge, se ne aggiunge una quarta, “Tre capolavori”, che inserisce nel percorso “La vendetta di Progne” di Mattia Preti, “La vittoria della Voluptas sulla Virtus” di Palma il Giovane e il “Battesimo di Cristo” di Calvaert, esposti permanentemente nella sala Manuzio ma che si integrano perfettamente con le opere in mostra provenienti dai depositi.

L’esposizione presenta, dunque, un allestimento che consente, come sottolinea la direttrice del Museo Manuela Rossi, di “guardare, toccare, ascoltare i dipinti attraverso un percorso che esce dall’approccio tradizionale alle opere esposte e che si ripete anche nell’area dedicata ai più piccoli, tra esperienze ludiche e curiosità”.

I dipinti che compongono la mostra, afferma l’assessore alla Cultura Giuliano Albarani, “hanno una connotazione narrativa fortissima, capace di affiorare prepotentemente anche dopo due, tre o addirittura cinque secoli. Vogliamo che, al di là dell’aspetto storico-artistico, il nostro patrimonio guardato anche con altri occhi, indagato con la curiosità e l’incanto che la bellezza porta sempre con sé”.

“Nella cornice”, prosegue ancora l’assessore, “dà il via, in sostanza, a una nuova idea di mostra per i Musei di Palazzo dei Pio. Al centro di questo progetto espositivo triennale sta il nostro patrimonio storico-artistico che vogliamo valorizzare, in particolare quello conservato nei depositi per ragioni conservative, di spazio o di incoerenza artistica con i percorsi permanenti di visita e non perché meno meritevole di essere esposto”.

Nei nove mesi di apertura, la mostra sarà accompagnata da iniziative collaterali trasversali che riguardano le arti ma anche, in coerenza con il particolare approccio alla visita, esperienze pratiche e incontri con esperti di discipline scientifiche e tecniche.

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