La comunità di Rovereto sulla Secchia festeggia San Luigi Gonzaga con il Vescovo Castellucci
Il Vescovo Erio Castellucci, che ha celebrato la santa messa, con la concelebrazione del vicario generale di Modena Giuliano Gazzetti e il parroco don Alex Sessayya.
Con grande partecipazione di fedeli e cittadini si sono svolte a Rovereto sulla Secchia le celebrazioni in onore di San Luigi Gonzaga, cuore religioso della tradizionale sagra che ogni anno unisce momenti di fede e di vita comunitaria. L’appuntamento ha visto la presenza del Vescovo Erio Castellucci, che ha celebrato la santa messa, con la concelebrazione del vicario generale di Modena Giuliano Gazzetti e il parroco don Alex Sessayya. Presenti il Sindaco di Novi Enrico Diacci, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi Mario Arturo Ascari, insieme a diverse autorità Civili e Militari
San Luigi Gonzaga (1568-1591) è uno dei santi più amati della gioventù cattolica. Nato a Castiglione delle Stiviere, in Lombardia, in una famiglia nobile, rinunciò ai privilegi e ai titoli per consacrarsi interamente a Dio. Entrato nella Compagnia di Gesù, si distinse per la purezza di vita, la preghiera intensa e la carità verso i malati.
Durante un’epidemia di peste a Roma si dedicò con coraggio all’assistenza degli infermi, contagiandosi e morendo a soli 23 anni. Venne canonizzato nel 1726 e proclamato patrono della gioventù cristiana. La sua figura rimane un modello di generosità, castità e amore per i più deboli.
La processione per le vie del paese, seguita da numerosi fedeli, ha rappresentato uno dei momenti più intensi delle celebrazioni. A concluderla, le note del Canto Popolare Mariano “È l’ora che Pia”, interpretato dalla banda musicale di Novi di Modena, hanno offerto un tocco di armonia e spiritualità particolarmente apprezzato dai presenti.
Il Vescovo Castellucci, durante la celebrazione liturgica, ha ricordato la figura di San Luigi Gonzaga come esempio di purezza e dedizione al Signore, sottolineando l’importanza di un cammino di fede vissuto con autenticità e gioia. La comunità di Rovereto sulla Secchia ha così rinnovato la propria devozione al santo patrono, trasformando la sagra in un’occasione di incontro, preghiera e testimonianza cristiana.