Liceo Fanti: IIIQ “magistrati” per un giorno in Tribunale a Modena
"Una palestra di valori per gli studenti per apprendere i meccanismi del sistema giudiziario oltre che i rischi derivanti da condotte e attività illecite"
Liceo Fanti di Carpi, gli studenti della IIIQ che hanno partecipato al processo penale
Un processo penale relativo a un caso di bullismo, con presunte molestie verbali e la pubblicazione online di foto denigratorie, ai danni di una studentessa da parte alcuni compagni di classe. È quello che si è svolto martedì nell’aula tre della Corte di giustizia di Modena, con una peculiarità: sono stati gli studenti della IIIQ del liceo Fanti di Carpi a indossare la toga e, affiancati da veri giudici, avvocati e pubblici ministeri, si sono cimentati nel procedimento. Il progetto è stato realizzato grazie al protocollo d’intesa siglato dal Tribunale di Modena, l’Ordine degli Avvocati e l’Ufficio scolastico provinciale di Modena. Il processo penale si è svolto alla presenza del presidente del tribunale Alberto Rizzo, del presidente dell’Ordine degli Avvocati Roberto Mariani e del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Modena Giuseppe Schena. Affiancata dal Giudice della sezione Penale del tribunale Roberto Perrone, dal presidente Rizzo e dall’avvocato Mariani, la classe si è suddivisa in pubblico ministero, collegio difensivo, giudici, e testimoni, oltre ad imputati e parte offesa, giungendo, dopo un paio d’ore, alla sentenza di piena assoluzione per gli imputati. «Vivere l’esperienza di processo penale – commenta il presidente del Tribunale – non è soltanto un esercizio, ma una vera e propria palestra di valori per gli studenti per apprendere i meccanismi del nostro sistema giudiziario oltre che i rischi derivanti da condotte e attività illecite. Desidero fare i miei complimenti alla IIIQ del liceo Fanti per il grande impegno profuso». Il presidente del consiglio dell’Ordine degli Avvocati parla di «un bellissimo esempio di come le istituzioni possano cooperare per costruire una società più giusta e attenta ai valori della legalità, attraverso una attività che non è solo didattica ma anche esperienziale». Soddisfazione espressa anche dal dirigente dell’ufficio scolastico provinciale: «Queste attività sono fondamentali per le istituzioni scolastiche, perché consentono ai nostri studenti di vivere e sperimentare le fasi di un procedimento penale, potendone cogliere tutti gli aspetti diretti e indiretti, le ricadute personali e le conseguenze che si hanno commettendo reati». L’esperienza dei ragazzi del liceo Fanti non resterà isolata: durante l’anno saranno diverse le classi, specie III, IV e V, degli istituti superiori che potranno ripetere la simulazione, confrontandosi con ipotesi di reato differenti, proposte di volta in volta da parte del Tribunale.




