Conclusi i lavori di restauro nella ex-sinagoga “vecchia”
Assessore Paolo Malvezzi: "Torna alla città un piccolo tesoro poco noto"
Un piccolo gioiello “poco noto” è stato restituito alla città. Si sono, infatti, conclusi, i lavori di restauro nella ex-sinagoga “vecchia” di via Rovighi, al civico 55, la sala settecentesca nel sottotetto del Portico del Grano, attigua alla ex-sinagoga ottocentesca (attuale sede della Fondazione Fossoli), detta “nuova” perché appunto successiva e ultima a essere stata utilizzata. La preziosità dei locali recuperati sta anche nel fatto che sono rare in Italia le sinagoghe del Settecento. Il cantiere, durato circa 18 mesi, è costato nel complesso 400mila euro, finanziati principalmente con fondi assicurativi comunali del sisma 2012: i lavori, infatti, hanno compreso la riparazione dei danni arrecati da quel terremoto, oltre che il completamento degli interventi di restauro. “Nell’ultima fase – spiega la direttrice dei lavori Caterina Manfredi – si è proceduto al consolidamento della copertura lignea e della volta in arellato della ‘Sala delle Celebrazioni’, al consolidamento dei pianerottoli della scala detta ‘del Lucenti’ e opere di finitura dei locali del matroneo e del vano scale. Nella fase precedente – prosegue – erano stati realizzati il consolidamento strutturale delle citate scale e Sala, nonché dei prospetti sul cortile interno e su via Rovighi; nella sala sono stati inoltre compiuti il descialbo degli affreschi e il restauro delle superfici decorate, riportando alla luce iscrizioni sacre in ebraico. Nell’andito di disimpegno, è stato anche restaurato il lavabo per le abluzioni prima dei riti”. Questa mattina, alla presentazione in anteprima alla stampa dei lavori di restauro erano presenti anche gli assessori Paolo Malvezzi (Lavori Pubblici e Patrimonio) e Riccardo Righi (Urbanistica e Ricostruzione), e il responsabile del procedimento Maurizio Benetti (che, come la direttrice del lavori Manfredi, fa parte del Settore comunale “Opere Pubbliche – Manutenzione della Città”). “Viene restituito alla città un piccolo tesoro poco conosciuto, che si integrerà con la sinagoga ottocentesca – continua l’assessore Malvezzi -. Colgo l’occasione per un pubblico ringraziamento ai nostri tecnici che hanno condotto i lavori, finanziati per intero dal Comune. E’ una grande soddisfazione vedere ripristinato uno spazio come questo, un gioiellino curato nei mini dettagli, che contiamo di restituire a breve la città creando anche un percorso di visite guidate che comprenda anche la Sinagoga che è stata realizzata successivamente”. La prima sinagoga, quella settecentesca, è stata promossa da Isacco Beneroi nel 1722 (che abitava con la sua famiglia nel palazzo), all’indomani dell’istituzione del ghetto, ed è stata realizzata in questo un sottotetto attiguo al Portico del Grano su disegno del mastro reggiano Giacomo Lucenti che operava in quegli anni a Carpi, ed è rimasta attiva per un secolo e mezzo, fino alla realizzazione della sinagoga ottocentesca.