Memoria del Beato Odoardo Focherini, la reliquia in Cattedrale
Il 6 giugno si celebra la memoria liturgica del Beato Odoardo Focherini martire. Nel corso della celebrazione del 4 giugno in Cattedrale, è avvenuta la solenne e definitiva collocazione della sua reliquia, la fede nuziale
di Maria Silvia Cabri
“Ora qui c’è un posto speciale per chi vorrà pregare per la pace!”. Emozione e commozione hanno accompagnato la solenne e definitiva collocazione della reliquia del beato Odoardo Focherini nella Cattedrale di Carpi, avvenuta il 4 giugno al termine della celebrazione eucaristica per la memoria liturgica del Beato carpigiano. A presiedere il rito il vicario generale della diocesi di Carpi, mons. Gildo Manicardi, con altri sacerdoti concelebranti e diaconi. È dal 2017, con la riapertura della Cattedrale, che si era in attesa di uno spazio dedicato per la devozione al Beato Focherini dove vedere esposta decorosamente la reliquia, che, come noto, è rappresentata dalla fede nuziale, collocata all’interno di una composizione artistica ricca di simboli che richiamano alla vita del martire, primo fra tutti, il matrimonio con la moglie Maria e la sua famiglia. È stato il nipote Luca Semellini, orafo di professione e tra gli ideatori del reliquiario, a deporlo nell’altare della cappella laterale, nella navata di destra, dedicata al primo martire Santo Stefano, dopo una breve processione accompagnata dalla figlia del Beato Paola, e da Luigi Lamma, direttore dell’ufficio comunicazioni sociali, a rappresentare idealmente la realtà del giornalismo cattolico. Don Luca Baraldi, responsabile della commissione diocesana di arte sacra, ha brevemente illustrato gli elementi che caratterizzano il progetto realizzato dall’architetto Paola Pecorari, dove spicca la copertura dell’altare con una leggera lamina metallica nella quale sono incastonate oltre cento piccole luci a significare le persone salvate da Focherini, e appena sopra alla base della grande pala che raffigura il primo martire cristiano, un tondo in terracotta con il ritratto del beato Odoardo con un ramo d’ulivo, opera dell’artista Nicola Biondani.
La Messa del 4 giugno, in Cattedrale, è stata celebrata anche come ringraziamento per la conclusione dell’anno scolastico e per l’apertura della festa diocesana dell’Azione Cattolica, associazione a cui apparteneva il Beato Focherini. Presenti vari dirigenti scolastici del territorio, invitati dal Laboratorio diocesano Scuola Fede Futuro e la liturgia è stata animata dagli studenti dell’orchestra delle scuole secondarie di primo grado Alberto Pio.
“Bisogna essere capaci di dare se stessi agli altri – ha affermato Mons. Manicardi nell’omelia -. Qual è il titolo più grande di Odoardo? Giusto fra le Nazioni, Israele gli ha riconosciuto questo titolo, Medaglia d’oro al Valor civile… Il titolo più grande lo ha ricevuto da Gesù e dalla chiesa: beato. È una parola che Gesù ha amato: ‘Si è più beati nel dare che nel ricevere’. Quindi beati ancora di più quelli che sanno dare, invece di prendere, si è più beati nel dare che nel ricevere. Cari ragazzi, chiediamo al Signore che la vostra crescita sia una crescita di generosità”.
“Ora il mio pensiero si rivolge a Odoardo, lo dico davanti alla figlia Paola, pensando alla sua mamma Maria, quello che Odoardo ha vissuto è questo: c’è più gioia nel dare che nel ricevere. E’ riuscito a dare ben al di là di tutto quello che aveva. Per il Signore il titolo più grande che ha ricevuto è beato, più degli altri perché ha creduto che c’è più gioia a dare che a ricevere”.