La
Chiesa, Mirandola
Pubblicato il Giugno 16, 2025

La San Vincenzo de Paoli ha consegnato due premi di studio agli alunni dell’Its Biomedicale

di Virginia Panzani

“La carità non deve mai guardare dietro di sé, ma sempre avanti”. Così scriveva il Beato Federico Ozanam, fondatore della Società di San Vincenzo de Paoli. Un orizzonte verso cui da sempre la San Vincenzo di Mirandola si orienta con varie attività e iniziative a sostegno dell’educazione e della formazione dei ragazzi e dei giovani. In questo ambito si colloca la consegna dei Premi di studio, giunta quest’anno alla sua ottava edizione, che si è svolta lo scorso 5 giugno nel Duomo di Mirandola. A ricevere le borse di studio, di 1.000 euro ciascuna, due alunni meritevoli dell’ITS Biomedicale, Alice Trombella e Lorenzo Galasso, introdotti dalla presidente della Conferenza Santissimo Crocefisso, Ermelina Artioli, alla presenza del vescovo Erio Castellucci. I premi sono intitolati alla memoria del dottor Mario Veronesi, fondatore del distretto biomedicale mirandolese, e della moglie Bianca, per tanti anni presidente della San Vincenzo, e sono resi possibili proprio grazie alla generosità della famiglia Veronesi, rappresentata alla cerimonia dalla dottoressa Cecilia, figlia di Mario e Bianca, e di altri benefattori. Con i suoi corsi post diploma, l’Istituto biomedicale prepara i futuri tecnici da inserire nelle tante aziende biomedicali del nostro territorio, polo di primaria importanza a livello mondiale: Alice e Lorenzo, nei loro messaggi, hanno espresso profonda riconoscenza per il premio ricevuto, insieme al proposito di fare del proprio meglio nel proseguire gli studi. A nome dell’Its erano presenti Giuliana Gavioli, presidente dell’Istituto Tecnologico Superiore Nuove Tecnologie della Vita-Its Academy Mario Veronesi, che ha portato il suo saluto e ringraziamento per la benemerita iniziativa della San Vincenzo, e la docente Annamaria Campagnoli.

Prima della consegna dei Premi di studio, sempre in Duomo, il vescovo Erio Castellucci ha presieduto la Messa per la San Vincenzo e il Movimento di spiritualità vedovile Speranza e Vita, a conclusione dell’anno di attività per entrambe le aggregazioni parrocchiali. Hanno concelebrato il parroco, don Fabio Barbieri, e don Gianni Zini, assistente dei due gruppi che spesso si ritrovano insieme. Come ad anticipare la frase del Beato Ozanam, che la professoressa Artioli avrebbe di lì a poco citato alla consegna dei Premi, don Erio ha sottolineato, nell’omelia, che “chi ama guarda sempre avanti, non si ferma ai rimpianti del passato, non si macera nei sensi di colpa. Coloro che amano lasciano il segno, anche dopo la morte, anzi, spesso ancora di più dopo la loro morte. Come seminatori spargono il seme dell’amore che germoglia, fiorisce, dà frutto quando muore, quando fa di sé un dono”.

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