Ictus: iniziativa di ALICe e Farmacie San Giuseppe e Santa Chiara
Domenica 26 ottobre, alle 10 in Auditorium Loria di Carpi si terrà ‘… e adesso, cosa faccio?’
Alice
L’ictus è una “tempesta” improvvisa che può cambiare la vita in pochi istanti. Per questo, la rapidità d’azione è fondamentale per riconoscere e soccorrere chi ne è vittima. A tal proposito, domenica 26 ottobre, alle ore 10.00, presso l’Auditorium della Biblioteca Loria di Carpi si terrà ‘… e adesso, cosa faccio?’, un incontro gratuito, aperto a tutta la cittadinanza, promosso da ALICe – Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale in collaborazione con le Farmacie San Giuseppe Artigiano e Santa Chiara, allo scopo di proporre utili riflessioni sull’importanza del soccorso tempestivo.
Medici specialisti, soccorritori e volontari interverranno per sottolineare il valore della prevenzione, dar modo ai partecipanti di acquisire strumenti utili e diffondere una cultura della salute consapevole, solidale e informata.
L’ictus rappresenta, ancora oggi, una tra le principali cause di invalidità e mortalità in Italia.
Dopo i saluti del presidente di ALICe Carpi Maurizio Calestrini e dei rappresentanti istituzionali, il primo degli interventi della mattinata, che sarà condotta dal dottor Gabriele Greco, sarà quello di Mario Santangelo e Luca Vaghi, del reparto di Neurologia dell’Ospedale di Carpi, che spiegheranno come riconoscere tempestivamente l’insorgenza di un Ictus. A seguire, il professionista del Dipartimento di emergenza 118 dell’Azienda USL di Modena Fabio Mora illustrerà come sono organizzati i soccorsi sul territorio provinciale, mentre la dott.ssa Ambra Borghi, cardiologa al ‘Ramazzini’, tratterà il tema della fibrillazione atriale.
“Tutti gli esperti e i dati – spiega il presidente di ALICe Maurizio Calestrini – ci dicono con estrema chiarezza come il fattore tempo sia determinante nel trattamento efficace dell’Ictus. Da questo discende che la diffusione di un’informazione accurata e capillare tra la cittadinanza sia assolutamente fondamentale, perché si possano compiere le azioni necessarie sin dai primi minuti di insorgenza dell’Ictus. Conoscere i campanelli d’allarme, ma anche i fattori di rischio, per poterli ridurre attraverso la prevenzione e l’adozione di stili di vita sani: quanto più si riusciranno a raggiungere questi obiettivi, tanto più si potranno scongiurare i casi più gravi o tragici. Per questo ci auguriamo che la cittadinanza partecipi numerosa, perché non si pensi mai più all’Ictus come una fatalità che ‘capita’, ma come a una patologia la cui probabilità è in nostro potere ridurre. Non si tratta insomma di un fato inevitabile e già scritto, ma dipende anche da noi, da ciò che scegliamo o meno di fare. Infine desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questa importante iniziativa”.