L’Unione
Attualità, Carpi, Territorio
Pubblicato il Giugno 27, 2023

L’Unione aderisce al Progetto internazionale “Dementia Friendly Community”

Soggetto promotore è l’ associazione Gruppo Assistenza Familiari Alzheimer (GAFA ODV)

Incontro CURA CARI a Carpi

 

 

 

 

L’Unione delle Terre d’Argine ha sottoscritto la propria adesione al progetto “Dementia Friendly Community” (“Comunità amiche della demenza”).

In Italia, il numero totale dei pazienti con demenza è stimato in oltre un milione (di cui circa 600.000 con demenza di Alzheimer) e circa 3 milioni sono le persone che se ne prendono cura. Per questo motivo possiamo affermare che la demenza è una vera e propria emergenza sociale che interessa l’intera comunità.

La DFC è una prospettiva di approccio, realizzata in diversi Paesi Europei e Nordamericani, che ha come obiettivo il supporto alle persone con demenza e ai loro familiari, la promozione dell’inclusione e della partecipazione sociale, con lo scopo di offrire loro l’opportunità di continuare a prendere parte alle attività sociali e alla vita della comunità, di avere l’occasione di contribuire e utilizzare le loro capacità, oltre a vivere in un contesto dove gli altri sono consapevoli dei cambiamenti e disponibili a valorizzare le persone in difficoltà.

L’obiettivo principale di questo progetto è quello di “supportare la comunità” nelle sue diverse componenti ad adottare un approccio accogliente ed amichevole verso le persone con demenza coinvolgendo la comunità stessa, i professionisti dell’area sociale e sanitaria, agendo sugli spazi fisici perché diventino più accessibili e fruibili, lavorando sulle risorse del territorio affinché diventino più adeguate, sufficienti ed integrate per fronteggiare le sfide imposte dalla malattia.

Soggetto promotore del progetto è l’ associazione Gruppo Assistenza Familiari Alzheimer (GAFA ODV ), attiva sul territorio distrettuale, per la promozione e la realizzazione di interventi psico-sociali, per le persone con demenza e nel supporto ai familiari. Si tratterà di un percorso necessariamente lento, perché andrà a modificare atteggiamenti e convincimenti (e talvolta pregiudizi) ben radicati nella società.

Proprio su questi temi è intervenuto ieri sera presso l’Auditorium Loria, lo scrittore Marco Annicchiarico che, attraverso il suo libro “Cura Cari”, ha testimoniato l’esperienza, anche dolorosa, di accudimento della propria madre, malata di Alzheimer. “ La serata di ieri, lunedì 26 giugno – commenta l’assessore al sociale, Tamara Calzolari – è stata un ottimo inizio per il percorso di sensibilizzazione della nostra comunità sul tema della demenza. I famigliari presenti ci hanno ricordato quanto sia importante accompagnare con comportamenti accoglienti i bisogni di questi pazienti affinché la loro autonomia si protratta il più a lungo possibile”

“Cura Cari” è il racconto scritto da chi si è trovato senza bussola e ha cercato una via per raccontare la sua storia, e sono state diverse le pubblicazioni in questi anni,  di supporto ai familiari che devono accudire persone affette da demenza:  “Consiglio spesso di documentarsi, leggere e capire cosa è una demenza – sottolinea Marco Annicchiarico- .  Un testo che mi ha accompagnato in questi anni,  è ‘Vivere con l’Alzheimer’, di Cameron Camp, utile per comprendere nuove strategie che aiutino i malati ad avere una buona qualità della vita”. La prima volta che la madre non l’ha riconosciuto erano seduti l’uno accanto all’altra, si è girata e gli ha chiesto chi fosse: “ All’inizio – aggiunge Annicchiarico – mi domandavo, perché proprio a me? Oggi penso che mi abbia arricchito. Mi ha consentito di conoscere una “nuova” madre, senza contare le tante persone con cui ho condiviso difficoltà, momenti di tristezza,  ma anche la gioia di vedere dei piccoli progressi”.  “In questo percorso” conclude Annicchiarico “sono determinanti i consigli di chi ha già a che fare con persone malate di demenza. Sembra paradossale ma la prima difficoltà la incontri quando devi cercare un geriatra o neurologo empatico, che segua il paziente settimanalmente, con continuità. Rivolgersi alle associazioni può essere di grande aiuto, perché hai a che fare con persone che conoscono il problema e lo hanno affrontato prima di te”.

 

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