Seminario
Canalchiaro 149, Carpi, Il Settimanale, Modena
Pubblicato il Luglio 31, 2025

Seminario di Modena e Carpi, il racconto della settimana comunitaria col vescovo Erio

Nel mese di luglio il seminario interdiocesano si è “trasferito” per una settimana a San Martino di Castrozza

Al termine della sessione d’esami e nel mezzo di campeggi e centri estivi parrocchiali, anche la nostra comunità del seminario sente il bisogno di ritirarsi qualche giorno per riposarsi e vivere la fraternità in un modo diverso dal solito. Ecco perché anche quest’anno a luglio il seminario interdiocesano si è “trasferito” per una settimana sulle dolomiti trentine orientali, più precisamente a San Martino di Castrozza. Sono ormai tre anni che questa splendida località ci ospita e ci offre un panorama mozzafiato sulle famose Pale di San Martino. La casa, moderna e spaziosa, è condotta in autogestione. Questa modalità ci permette di risparmiare qualcosa in termini economici e guadagnare in familiarità.

A questo proposito ogni anno viene invitata qualche coppia di sposi che, con la scusa di aiutarci in cucina, diventa per noi una preziosa testimonianza vocazionale e da questa esperienza si consolidano sempre belle amicizie. Anche il nostro vescovo Erio ci rallegra sempre con la sua presenza discreta e molto piacevole. Le lunghe camminate in mezzo alla natura sono sempre l’occasione per avere dialoghi più distesi, per chiacchierate ad ampio raggio che permettono di aggiornarci reciprocamente su come stiamo e su come procede il nostro cammino.

È stato molto interessante e provocante ascoltare i racconti del suo recente viaggio in Brasile, sulle orme di tanti sacerdoti e laici modenesi e carpigiani che hanno donato o donano ancora la vita al Signore in quella terra. Che cosa portiamo a casa da questa settimana di ritiro in montagna? Anzitutto il fatto stesso di tornare a casa contenti significa che ciascuno di noi ha trovato – almeno in parte – ciò di cui aveva bisogno. Dalla mia prospettiva posso dire che questo appuntamento estivo è importante e forse addirittura necessario, perché ci permette di prendere consapevolezza su un fatto.

Se l’anno in seminario si fa sempre molto ricco e incalzante, con tanti appuntamenti e tanti fronti aperti di formazione – col rischio di arrivare a fine anno “col fiatone” – basta una settimana come quella appena vissuta per riappropriarsi di un approccio più umano e contemplativo alla vita. In fondo, come abbiamo recentemente ascoltato nel vangelo domenicale del 20 luglio scorso (XVI del T.O. anno C), “di una cosa sola c’è bisogno”: scegliere la parte migliore, lasciare a Dio il primato della parola e uscire da sé stessi per mettersi in ascolto dell’Altro (cfr. Lc 10,42).

Pietro Garuti

Solidarietà, iniziativa di Caritas Parrocchiali ed Emporio Cinquepani
Il progetto “Una mela al giorno aiuta chi ti sta intorno” come forma di autofinanziamento per sostenere la loro attività
di Giacomo Sforzi 
Pubblicato il 10 Novembre, 2025
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